La provincia di Napoli è arricchita da una cittadina, Pozzuoli, famosa per i suoi antichi monumenti e soprattutto per la Solfatara che regala fenomeni naturali davvero spettacolari; si situa a 28 metri sul livello del mare e a una quindicina di chilometri dal capoluogo campano. Si estende attraverso una superficie di 43 chilometri quadrati per una densità di oltre 1800 abitanti per chilometro quadrato. Gli abitanti, oltre 75.000, sono detti Puteolani.
Pozzuoli fu un importantissimo centro di traffici tra l’Italia e l’Oriente nonché porto commerciale di Roma, rovinato però dal fiorire del porto di Ostia; il molo ad oggi è soprannominato ‘caligoliano’ dal momento che fu edificato su resti di piloni attribuiti all’Imperatore Caligola.
Costituisce da ormai parecchio tempo una meta turisica piuttosto rinomata, grazie al contributo dato dalle sorgenti termali, dai vicini Campi Flegrei (i ‘campi ardenti’) e dalla Solfatara con i suoi interessanti fenomeni vulcanici e bradisismi ossia movimenti lenti e continui di abbassamento e sollevamento del suolo terrestre a causa dell’aumento della pressione sottostante.
Turismo e vacanze a Pozzuoli
Numerosi gli itinerari offerti dalla città, che grazie alla tradizione storica e alla favorevole posizione geografica, rappresenta un ambito centro turistico: spiccano tra i tanti gioielli del paese l’Anfiteatro Neroniano Flavio e il Tempio di Serapide, mentre di grande impatto è la Solfatara.
L’Anfiteatro, voluto dall’Imperatore Vespasiano come dono alla popolazione che si alleò dalla sua parte nella guerra civile, rappresenta per grandezza il terzo tra gli analoghi edifici in Italia dopo il Colosseo e l’Anfiteatro di Capua. Dall’arena si accede ai sotteranei dove lunghi corridoi conducevano alle celle destinate alle belve prima di ogni combattimento.
Fu in questo luogo che durante le persecuzioni di Diocleziano furono esposti nell’arena sette martiri cristiani poi decapitati; la struttura venne riportata alla luce solo nel XIX secolo perchè coperto dai materiali eruttati dalla Solfatara (cosa che, peraltro, ha preservato l’edificio dai saccheggi e ha contribuito alla conservazione dell’architettura).
La Solfatara è il cratere di un vulcano ormai estinto che, perduta la capacità eruttiva, emette gas sulfurei da cui si forma un deposito di zolfo; oltre a questi fenomeni vulcanici, presenta zone boschive con singolari elementi naturali. Per le sue acque e fanghi, fu anche una nota stazione termale fino agli inizi del XX secolo.
Il Macellum o Tempio di Serapide era un tempo luogo di mercato, ma in seguito al ritrovamento di una statua del dio egiziano Serapide venne ritenuto un Tempio; attualmente sono ancora visibili i resti delle botteghe e alcune colonne corinzie.
Nei pressi del posto, si trova un antico momunento di fede e di arte; si tratta del Santuario di San Gennaro, vescovo di Benevento, che, per lungo periodo meta di pellegrinaggio ma purtroppo distrutto da un incendio, venne ristrutturato e arricchito di marmi e decorazioni pittoriche.
Storia di Pozzuoli
Le origini di Pozzuoli vanno ricondotte al 529 a.C. quando i Sami fondarono la città con il nome di Dicearchia (‘giusto governo’); nel 194 a.C. entrò nell’orbita del dominio romano e assunse il nome di Puteoli per la presenza di sorgenti minerali raccolte in pozzi detti ‘pozuoli’.
In questo arco di tempo Pozzuoli si rivelò un notevole porto per gli scambi commerciali nel Mediterraneo; fu il saccheggio che subì ad opera dei barbari a distruggerla, cosicchè gran parte dei superstiti si rifugiò a Napoli o verso regioni più sicure.
Il declino si accentuò quando, con l’apertura del porto di Ostia, la città venne meno al ruolo di primo piano fino ad allora acquisito nei commerci marittimi.
I Puteolani furono sconvolti da frequenti scosse sismiche; si ricordano i terremoti del 1198 e del 1448, ma in particolar modo quello del 1538 che distrusse diversi villaggi: il mare si ritirò per un centinaio di metri e la terra si aprì lasciando fuoriuscire fango, pietre e fumo.
Anche la Seconda Guerra mondiale contribuì alla distruzione della città: quest’ultima infatti è stata più volte oggetto di bombardamenti da parte degli alleati in quanto il porto cittadino fungeveva da rifornimento per le navi da guerra; ai giorni nostri gran parte degli edifici sono stati ricostruiti al punto che Pozzuoli può considerarsi una meta rilevante per le sue testimonianze monumentali.