Per chi ama immergersi in scenari evocativi del mondo antico, una visita a Pompei costituisce un evento unico e indimenticabile. La curiosità e’ tanta, dopo aver visto intere trasmissioni parlarne e soprattutto dopo aver letto il libro di Robert Harris “Pompei” non ci resta altro che recarci a Napoli a pochi chilometri della nostra meta.
Non appena arrivati, vi sentirete liberi da programmi, orari e appuntamenti, smarcatevi dalle guide locali e mimetizzatevi pure con i turisti per provare l’ebrezza di essere stranieri nella propria terra.
Anche se non siete appassionati di arte greco-romana pian piano comincerete a perdervi nelle suggestioni del passato che si materializzeranno proprio sotto i vostri occhi. Munitevi di mappa e audioguide e affrontate gli scavi archeologici immersi nell’atmosfera di 2000 anni fa.
La nascita della cittadina risale all’VIII secolo a.C. In pochi anni passa dall’egemonia etrusca a quella greca, fino alla conquista sannita che corrisponde a una prima fase di crescita e di abbellimento. In seguito la città si allea con Roma nelle guerre antisannite, e diviene una colonia dell’impero nel 91 a.C. fin quando la grande eruzione del Vesuvio del 79 d.C. la seppellisce completamente. Per secoli le bellezze della città antica sono rimaste tumulate ed è solo nei primi del 1700 che Carlo III di Borbone fa iniziare gli scavi, portando alla luce i resti ben conservati della cittadina restituendoci una delle meraviglie del mondo moderno.
Non disperate se all’inizio della visita tutte le strade vi sembreranno uguali e ripetitive e non lasciatevi distrarre dal vociare dei turisti che invadano le stradine. Concentratevi, e il piu’ banale dei particolari vi sembrera’ una chiave di accesso ad un mondo che fu e che ci trasmette ancora vitalita’.
Guardate le pietre che state calpestando, quanti carri e uomini sono passati nella strada che state attraversando per consumare a tal punto le pietre. Entrate nel vecchio panificio e pensate alla gente che comprava il pane, cosa hanno pensato nell’istante che il Vesuvio riversava tutta la sua rabbia in questa terra. Di particolare suggestione sono i calchi in gesso ricavati dalle impronte di cenere che hanno imprigionato nella sofferenza dei suoi protagonisti l’istante della distruzione della città.
Visitiamo le stanze delle terme e sediamoci pure su qualche gradino per ammirare la splendida piazza del Foro una volta affollata e piena di persone adite al commercio. Ammirate i dipinti della Casa dei Misteri e le piccole stanze del Lupanare immaginando i giochi piccanti che lì vi si svolgevano. Quanti mani hanno composto i diversi mosaici che si presentano sotto i nostri occhi, quanta abilita’ avranno avuto le dita delle persone che hanno lavorato chinate per giornate intere su questi pavimenti che adesso calpestiamo, ogni tassello ci trasmette una storia lunga 2000 anni.
Perdetevi lungo le stradine, guardate all’ interno delle botteghe e delle case lussuose, toccate le pietre e i muri lasciate che queste vi trasmettono il loro messaggio facendovi sprofondare in antiche sensazioni. Ormai la cittadina ci parla e ci trasmette quella che e’ stata la sua storia ma soprattutto la sua tragedia ed e’ proprio con in mente le grida e il panico della gente che fuggiva che lasciamo questo luogo magico che ha saputo farci viaggiare nel tempo in un epoca molto lontana ma che ancora ci appartiene.