In Val D’Aosta possiamo trovare un paesino caratteristico posizionato a circa 560 mt sopra il livello del mare e di fianco alla Dora Baltea. Stiamo parlando di Saint-Vincent, borgo tipico dalla probabile origine romana, influenzato successivamente nel corso del tempo dalla signoria dei Challant nel periodo feudale e successivamente dai Savoia intorno al 15° secolo.
Secondo per numero di abitanti della regione, Saint-Vincent dista appena 27 Km dal capoluogo, Aosta, ed è una delle mete preferite dai turisti in quanto si trova in un bellissimo contesto naturale, tra orizzonti mozzafiato e boschi incontaminati, ma soprattutto e circondato dalle vette più famose al mondo a partire dalla catena del Gran Paradiso, il Monte Rosa e il Monte Bianco che svettano prorompenti verso il cielo.
Cosa vedere a Saint Vincent
Si parte naturalmente dal centro storico della cittadina che nasconde al suo interno le tipiche Rascards, ossia le caratteristiche abitazioni in legno che contraddistinguono queste valli. Queste case vennero costruite intorno al 17° secolo quando ci fu la migrazione di un popolo tedesco denominato Walser che arrivavano dalla Valle d’Ayas ed erano conosciuti per essere dei veri e propri maestri nella fabbricazione di questo tipo di abitazioni in legno.
Sulla collina di Saint Vincent invece troviamo la Chiesa romanica di San Maurizio, la più antica della zona. Risalente all’anno 1000, successivamente venne ristrutturata e la sua attuale struttura che include un importante campanile è collocato intorno al 1400. Entrando nella Chiesa di San Maurizio è possibile visitare un Museo d’Arte Sacra che include anche una statua dedicata al santo di cui l’edificio porta il nome.
Il nome della cittadina invece ha origine dalla parrocchia di San Vincenzo Martire, dedicata per l’appunto a San Vincenzo di Saragozza. Struttura antichissima, al suo interno, tra le tante cose è possibile ammirare alcuni affreschi tra cui il ciclo quattrocentesco, opera di Jacopo Jacqueiro. Nei dintorni della Chiesa troviamo anche il castello degli Challant e il Museo di arte Sacra.
Saint Vincent è meta di turismo anche in qualità di località termale dal 1770, anno in cui le acque dalle proprietà benefiche vennero scoperte da Jean-Baptiste Perret. Non solo terme, anche attività invernali a partire dalle piste di sci attrezzate dal comprensorio del Col de Joux fornito di seggiovia e sciovia, il tutto adatto anche ai piu piccoli.
Concludiamo questo approfondimento dedicato a Saint Vincent parlando della tradizione gastronomica valdostana. Da provare assolutamente il piatto tipico per eccellenza della zona, lo peulà, un interessante prodotto gastronomico con fagioli secchi e castagne. La cucina valdostana non disdegna certo di zuppe costolette e fonduta, e a fine pasto la degustazione di un fresco o caldo vin brulè.